Chuchotage: gioie e dolori dell’interpretariato sussurrato
Lo chucotage è una delle più consolidate e famose tecniche di traduzione simultanea. Il nome chuchotage deriva dal verbo francese chuchoter, che significa “sussurrare”, e indica proprio tutte le traduzioni “sussurrate” dall'interprete direttamente all'orecchio del cliente. Si tratta quindi di una tecnica che comporta la totale assenza di mezzi tecnici tra chi interpreta e chi fruisce dell'interpretazione.
Quanto è ancora utilizzato e quanto è utile questo tipo di interpretariato?
Tutti i pro dello chuchotage
Lo chuchotage è una delle tecniche di interpretariato più economiche, dal momento che l'unica spesa da sostenere è l'onorario dell'interprete, il quale interagisce con i suoi interlocutori trovandosi nello stesso luogo fisico.
I costi relativi all'attrezzatura elettronica, assolutamente necessaria in altri tipi di interpretariato, vengono completamente azzerati nello chuchotage e anche l'organizzazione logistica risulta estremamente più semplice da ogni punto di vista.
Se la situazione si presta allo chuchotage, cioè se la traduzione deve avvenire a favore di un numero molto ristretto di persone, organizzare il lavoro dell'interprete specializzato un “sussurri” sarà molto più semplice che organizzare e sostenere a livello tecnico una sessione di interpretazione in cabina.
Perché per essere chuchoteur bisogna avere calma e sangue freddo
Gli interpreti che lavorano in cabina o in remoto vengono completamente isolati da ciò che accade intorno a loro: grazie alle cuffie non vengono disturbati dai rumori ambientali e possono concentrarsi esclusivamente sulle parole pronunciate dall'oratore per cui eseguiranno la traduzione simultanea.
Come si può facilmente immaginare, durante lo chuchotage non esiste alcun tipo di isolamento acustico: l'interprete si trova esattamente in mezzo all'oratore che pronuncia il suo discorso e l'uditore che deve fruire della traduzione.
La sua performance è quindi “disturbata” sia da tutti i rumori ambientali che verranno prodotti durante l'evento (trattativa, ospitata televisiva, contrattazione d'affari eccetera), sia dalle parole dell'oratore, che letteralmente si “sovrapporranno” alle sue.
Questo significa che praticare l'interpretariato sussurrato implica l'essere sovraesposti a disturbi e potenziali distrazioni: per farlo è necessario essere in grado di gestire completamente la situazione, compresi i piccoli imprevisti tra cui il non riuscire a sentire cosa dice l'oratore a causa dei rumori ambientali o il non riuscire a stare completamente al passo per la difficoltà di dover parlare “sopra” all'oratore.
Per rendere le cose più difficili, ogni interprete può sussurrare anche a due persone contemporaneamente, sedendo appena dietro di loro in una posizione forse ancora più scomoda.
Un'alternativa utile per evitare il problema della sovrapposizione di voci è quella della traduzione consecutiva in chuchotage. Con questo metodo l'interprete prende nota con un particolare sistema di notazione, di tutto quello che dice l'oratore per un certo periodo di tempo, normalmente equivalente all'arco di qualche minuto. Subito dopo l'interprete procede a tradurre con la tecnica dello chuchotage al proprio cliente.
Questa tecnica presenta purtroppo un punto debole: dal momento che l'oratore attende che l'interprete abbia svolto il suo lavoro prima di riprendere a parlare. Come si potrà facilmente immaginare, un discorso necessiterà del doppio del tempo per essere espresso in entrambe le lingue!
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