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Esattamente come ogni altra disciplina teorica e pratica, la traduzione è in continua evoluzione. Con il progresso tecnologico che l’umanità ha conosciuto negli ultimi anni anche le tecniche di traduzione sono state profondamente modificate, tanto che oggi una delle ultime frontiere della traduzione, chiamata respeaking, è strettamente connessa all’utilizzo di software di traduzione sofisticatissimi.

E la figura del traduttore? Per quanto il progresso tecnologico sia inarrestabile, è ancora fondamentale, e di certo continuerà a esserlo ancora a lungo.

Cos’è e quando è utile il respeaking?

Nel corso delle conferenze destinate a un pubblico internazionale gli uditori si trovano in genere a fruire del discorso dello speaker attraverso due modalità: la traduzione successiva o la traduzione simultanea in cuffia.

Con la traduzione successiva un traduttore traduce per il pubblico il brano del discorso o della lezione che lo speaker ha appena pronunciato. Al termine della traduzione, lo speaker legge un nuovo brano passando poi il testimone al traduttore e così via.

Questa tecnica può essere applicata fruttuosamente a conferenze, lezioni o discorsi di breve durata, poiché dilata in maniera consistente la durata dell’intervento dello speaker, di fatto raddoppiandola.

La seconda opzione è la traduzione simultanea in cuffia: ogni uditore è fornito di una cuffia all’interno della quale può ascoltare la traduzione simultanea di un traduttore che lavora in cabina e che trasmette la traduzione attraverso un sistema radio.

Questa tecnica viene fruttuosamente adottata anche per conferenze molto lunghe o interventi impegnativi, poiché non influisce sulla durata dell’evento. Comporta però una sorta di svantaggio: gli uditori non possono ascoltare la voce dello speaker poiché essa viene costantemente sopraffatta da quella del traduttore.

Il respeaking è una tecnica estremamente innovativa e versatile, che permette offrire agli uditori la traduzione scritta del discorso dello speaker mentre quest’ultimo lo esegue.

All’inizio del suo sviluppo venne utilizzata principalmente in ambito istituzionale ed accademico, successivamente per la sottotitolazione di programmi televisivi di pubblica utilità. Con il tempo questa tecnica è stata resa sempre più sofisticata e oggi viene utilizzata in diversi ambiti.

La traduzione viene proiettata su un maxi schermo in maniera che sia leggibile da tutti gli uditori, come se si trattasse di un servizio di sottotitolaggio in tempo reale.

Come funziona il respeaking?

Per eseguire il respeaking si utilizza un sofisticato software di riconoscimento vocale che trascrive le parole dell’interprete mentre quest’ultimo le pronuncia, le corregge dal punto di vista grammaticale, se ce ne fosse bisogno, e infine le proietta sullo schermo.

Si tratta di una tecnica che si adegua perfettamente alle esigenze di comunicazione tra uno speaker e un uditorio formato da persone che abbiano almeno una lingua in comune, quella che verrà utilizzata per la traduzione scritta.

L’interprete lavora in una cabina insonorizzata all’interno della quale sente in cuffia soltanto la voce dello speaker, quindi non può essere disturbato in alcun modo dall’esterno.

Grazie all’evoluzione degli strumenti digitali, è possibile eseguire il respeaking anche in remoto, con l’interprete non necessariamente presente nello stello luogo fisico in cui avviene la conferenza.

L’interprete in tempo reale è in grado di lavorare così da qualsiasi luogo del mondo, a patto che disponga di una connessione internet stabile e naturalmente del software specifico.

respeaking

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