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Le tecniche di traduzione sono delle vere e proprie strategie di traduzione che permettono al traduttore professionista di venire a capo di alcuni dei problemi più frequenti che ci si trova ad affrontare nel corso di una traduzione letteraria o di altro tipo.

Vengono molto spesso utilizzate in combinazione e servono a produrre un testo finale fluido e comprensibile, quindi di alta qualità e soprattutto in grado di trasmettere in maniera funzionale e coerente il messaggio e l’atmosfera del testo di partenza.

Traduzione letterale, la più semplice

La traduzione letterale di un passaggio del testo si utilizza in quei fortunati casi in cui è possibile realizzare una perfetta corrispondenza di termini tra la lingua di partenza e quella di arrivo senza che il senso della frase risulti alterato o incomprensibile nella lingua finale.

In questo caso il traduttore dovrà soltanto porre particolare attenzione nel collocare le parole nel giusto ordine, rispettando le strutture sintattiche della lingua di arrivo. La traduzione letterale si fonda sull’equivalenza di termini appartenenti a due lingue differenti.

Trasposizione: cos’è e come farla

La trasposizione consiste invece nel modificare la struttura grammaticale di una frase mantenendo inalterato il suo significato. Tra le tecniche traduttive è quella finalizzata a rendere più fluida la traduzione. “I am eager”, cioè “sono fremente” può essere tradotto molto meglio in italiano utilizzando una forma verbale piuttosto che un aggettivo. “Fremo” può essere in questo caso un’alternativa molto valida.

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L’adattamento, utilizzato soprattutto al cinema

Tra le tecniche di traduzione audiovisiva l’adattamento è di gran lunga quella più utilizzata. L’adattamento è una forma di traduzione piuttosto libera, in cui si utilizzano i riferimenti culturali tipici di un determinato contesto sociale e geografico per rendere in maniera efficace il senso del testo nella lingua di arrivo.

Per fare un esempio storico nella cultura popolare italiana, nell’adattamento de La Tata, serie televisiva cult degli anni Novanta, si decise di trasformare la protagonista in una donna italiana proveniente dalla Ciociaria, una regione del basso Lazio. Nella versione originale della serie, Francesca era una donna ebrea ma, in Italia, le battute sugli usi e sui costumi ebraici che attraversano l’intera serie non avrebbero fatto abbastanza ridere.

Il calco linguistico: di cosa si tratta

Il calco linguistico è un’operazione creativa che porta spesso alla nascita di veri a propri neologismi. Un traduttore si impegna infatti per creare una parola nuova nella lingua di arrivo che “ricalchi” la struttura di una parola fondamentale per il testo che sta traducendo.

Un esempio famosissimo sono i nomi parlanti delle Case di Hogwatrs, la scuola di Harry Potter. I nomi delle Case furono “ricalcati” su quelli inglesi: il nome originale di Grifondoro per esempio era Griffindor.

Il prestito, quando non si può fare altrimenti

Quando un traduttore “si arrende” può decidere di prendere in prestito una parola straniera introducendola, inalterata, all’interno della sua traduzione. Per fare un esempio tipico, che senso avrebbe tradurre la parola blue jeans? Si tratta infatti di una parola straniera entrata a pieno titolo nella lingua italiana e in moltissime altre lingue del mondo. Del resto, negli States nessun traduttore si sognerebbe di tradurre la parola pizza, che è stata letteralmente importata insieme al nostro piatto nazionale.

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