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L’impaginazione di un libro è un’operazione estremamente complessa, dal momento che deve rispondere adeguatamente a tutte le esigenze del testo e, allo stesso tempo deve consentire la creazione di un oggetto conforme alle aspettative di chi lo acquista anche dal punto di vista estetico.

Le scelte di impaginazione sono quindi fondamentali per vestire un testo di un valido abito grafico: compiere scelte tipografiche sbagliate potrebbe significare influire in maniera negativa sulle vendite o sul gradimento da parte del pubblico del libro in questione.

Ecco di seguito alcuni consigli su ciò che si deve tenere assolutamente presente durante la realizzazione tipografica di un libro.

Edizione, gabbia, struttura, font: le domande principali

Quando si progetta la pubblicazione di un libro bisogna chiedersi prima di tutto qual è il target per il quale il libro è realizzato: si intende realizzare un’edizione economica a larghissima tiratura? Oppure si intende realizzare un’edizione di pregio che punti principalmente sulla qualità della veste grafica e dei materiali utilizzati?

Si definisce gabbia lo spazio bianco che circonda il testo di ogni pagina: se l’obiettivo è sfruttare al massimo tutto lo spazio offerto dalla carta, la gabbia sarà composta da spazi piuttosto ridotti e il testo terminerà a pochi millimetri dal margine esterno della pagina. Al contrario, se si intende valorizzare al massimo il testo si opterà per una gabbia molto ampia, cioè inserendo molto spazio bianco intorno al testo.

La struttura grafica di un libro dipende molto dal tipo di testo che si intende impaginare. Se si tratta di un libro illustrato per bambini, molto probabilmente le illustrazioni seguiranno uno schema piuttosto libero e saranno predominanti. La gabbia potrebbe addirittura sparire, e blocchi di testo di varia lunghezza potrebbero essere inseriti in maniera coerente con le illustrazioni ma diversa di pagina in pagina.

Ovviamente nel caso di una graphic novel, di un libro di botanica o di un trattato di architettura la qualità e la grandezza delle immagini ricoprono un ruolo fondamentale e, per questo, si dovrà preferire libri di grande formato.

La scelta del font, cioè del carattere di scrittura del testo, dovrà essere oculata: un carattere adatto alla stampa di libri di impostazione classica, come romanzi o raccolte di poesie, possiede grazie (ovvero piccole sporgenze e spessori che rendono più elegante il carattere), mentre per pubblicazioni destinate all’infanzia, o che trattino di tematiche tecniche o molto attuali, si potrebbe preferire un carattere sans serif (alla lettera, “senza grazie”), più pulito, moderno e graficamente accattivante, molto utilizzato sul web.

Molte altre convenzioni vanno inoltre rispettate al momento dell’impostazione del frontespizio, così come degli indici e di tutte le altre parti testuali non direttamente comprese nel vero e proprio “corpo testuale” del libro.

Come si può facilmente comprendere, l’impaginazione di libri per la stampa è un’operazione estremamente complessa, che necessita di molte conoscenze e abilità in campo editoriale. Naturalmente, nel caso si tratti di un testo scritto in caratteri diversi da quelli dell’alfabeto latino (come nel caso del cirillico o del giapponese) si dovranno tener presenti le peculiarità grafiche e linguistiche dell’alfabeto in questione, e procedere a un’impaginazione appropriata, che potrebbe risultare radicalmente diversa da quella a cui siamo abituati in Occidente.

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