Titoli di film tradotti male in italiano: i casi più eclatanti della storia del cinema
Un film si vende a partire dal titolo: il cast, il regista e la qualità della trama sono fondamentali per determinare gli incassi sul lungo periodo, ma è di certo il titolo ad avere il compito non facile di stuzzicare la curiosità dei telespettatori.
Proprio per questo motivo tradurre il titolo di un film è un’operazione complessa, che richiede la massima attenzione da parte del traduttore ma che può essere influenzata da moltissimi fattori. Ecco una serie di film in cui i risultati della traduzione in italiano sono stati a dir poco discutibili.Molto spesso il titolo di una pellicola cinematografica contiene riferimenti alla cultura del paese d’origine del film oppure a quella del paese in cui il film è ambientato. Spesso, questo tipo di riferimenti non possono essere colti oltre i confini nazionali degli stati in questione e si rende quindi necessario trovare una soluzione alternativa. Esempi di questo tipo sono riferimenti a frasi idiomatiche (più conosciute come “modi di dire”), giochi di parole che funzionano benissimo in una lingua e per niente in un’altra, riferimenti a titoli di libri e canzoni, e così via.
Un altro motivo per cui il titolo di un film non può essere tradotto alla lettera può essere la storia stessa del cinema. Ne è un esempio lampante il Western “Rio Grande”, che venne tradotto in italiano (non si sa per quale motivo) con il titolo “Rio Bravo”. Il problema sorse alcuni anni dopo, nel momento in cui uscì in America un film che si chiamava appunto “Rio Bravo”. I traduttori italiani dovettero quindi inventarsi qualcosa per differenziare il titolo del film più recente da quello uscito in precedenza e optarono (efficacemente) per una totale riscrittura del titolo. Il film ebbe un successo enorme in Italia e oggi lo ricordiamo tutti con il titolo “Un dollaro d’onore”.
Le peggiori traduzioni in italiano di titoli di film
Se “Un dollaro d’onore” ha funzionato benissimo, purtroppo molte altre opere cinematografiche non sono state altrettanto fortunate. Un film in particolare, anche piuttosto recente, è diventato il simbolo delle cattive traduzioni o se non esattamente cattive, apparentemente inspiegabili: qual è?
His Girl Friday – La signora del venerdì
Questo film del 1940 vantava Cary Grant come protagonista maschile e aveva per titolo un’espressione tipica della lingua inglese che fa riferimento al romanzo Robinson Crusoe. In quel romanzo, infatti, il protagonista chiama con il nome di Venerdì un selvaggio (incontrato appunto di Venerdì) che diventerà con il tempo un amico fedele e un compagno affidabile.
In lingua inglese “friday man” è l’espressione con cui viene indicato un uomo devoto, degno della massima fiducia. Il titolo His Girl Friday significa quindi, alla lettera “la sua donna di fiducia”. Ritenendo il senso del titolo originale troppo distante dalla cultura italiana, e non riuscendo per giunta a costruire una valida alternativa, i traduttori pensarono bene di dare alla pellicola il titolo italiano di La signora del venerdì, che non significa assolutamente niente.
Walk the Line – Quando l’amore brucia l’anima
Questo film è un biopic su Jonny Clash. Il titolo americano rende omaggio proprio a una delle canzoni più celebri del suo repertorio, il cui titolo alla lettera significa “cammina sulla linea”. Anche in questo caso una traduzione che riprendesse fedelmente il senso del titolo era impossibile, quindi i traduttori hanno optato per uno struggente e sentimentale Quando l’amore brucia l’anima, che dà al film sulla vita di un famoso artista country il tono di una commediola sentimentale di serie B.
Une Belle Fille Comme Moi – Mica scema la ragazza!
La traduzione di questo titolo è probabilmente la quintessenza dello stile italiano nella traduzione dei titoli di film. Traducendo alla lettera dal francese (com’è stato fatto nella versione americana del film) il titolo sarebbe stato Una bella ragazza come me.
In lingua originale, quindi, il titolo del film dà alla protagonista l’opportunità di parlare in prima persona presentandosi al pubblico prima ancora che gli spettatori entrino in sala. Il titolo italiano è invece un commento a posteriori alla vicenda messa in scena dalla pellicola e che, non è difficile immaginarlo, potrebbe essere pronunciato solo da un uomo.
The Eternal Sunshine of a Spotless Mind – Se mi lasci ti cancello
Come si accennava all’inizio c’è un film che, suo malgrado, è diventato un simbolo della cattiva traduzione di titoli di film in italiano: si tratta di una celebre pellicola con Kate Winslet e Jim Carrey, il quale per una volta metteva in luce la propria sensibilità da attore drammatico.
Il titolo originale del film è un verso di Alexander Pope, un poeta inglese considerato tra i più importanti del Settecento. Il significato letterale è “L’eterna luce di una mente senza macchia”: assolutamente ostico e privo di riferimenti per il pubblico italiano. Si decise quindi per un più commerciale e accattivante Se mi lasci ti cancello, che mortificò pesantemente la carica poetica del film.
L’importanza della transcreation
La traduzione di slogan pubblicitari, di nomi di prodotti o di titoli di opere d’arte, come in questo caso, segue una serie di regole particolari. Limitarsi a tradurre alla lettera, come abbiamo appena visto, nella maggior parte dei casi non funziona e la scelta obbligata è quindi quella di riscrivere il testo da zero con un occhio di riguardo alle espressioni linguistiche e alla cultura del paese a cui il prodotto è destinato.
Questo tipo di traduzione è detta transcreation, perché il testo finale nasce contemporaneamente dalla traduzione e dalla creazione ex novo da parte del traduttore.
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