Lavorare come traduttore: cos’è cambiato negli ultimi anni e cosa ci aspetta in futuro
Lavorare come traduttore è il sogno di moltissimi giovani che ogni anno si iscrivono alle facoltà di lingue ma, esattamente come molti altri mestieri, quello del traduttore ha conosciuto una profonda trasformazione nel corso degli ultimi anni, soprattutto a causa delle innovazioni tecnologiche che hanno reso più facile e allo stesso tempo più specialistico il lavoro del traduttore.
Quali sono le competenze che deve possedere oggi chi sogna di lavorare come traduttore? Ecco, in breve, le nostre risposte.
Fare il traduttore nell’era digitale: cos’è cambiato?
Fino a non molto tempo fa, per trovare lavoro come traduttore era necessario semplicemente conoscere una lingua in maniera approfondita e possibilmente padroneggiare la materia trattata dal testo che si stava traducendo. Il principale strumento di lavoro di un traduttore era il dizionario e le cartelle di testo erano scritte a macchina. La velocità del lavoro di traduzione era quindi soggetta a limiti fisici imposti dall’utilizzo di strumenti la cui efficacia dipendeva completamente dall’intervento umano.
Oggi, grazie all’utilizzo di software chiamati CAT tools, è possibile tradurre ampie parti di testi tecnici o scientifici in maniera semi automatica, attingendo a memorie di traduzione create precedentemente dallo stesso traduttore o da altri professionisti che hanno messo a disposizione il proprio lavoro. Il lavoro concreto del traduttore sarà, quindi, quello di un’attenta revisione del testo tradotto in maniera da renderlo perfettamente fluente nella lingua d’arrivo.
Ne consegue che oggi lavorare come traduttore implica necessariamente conoscenze informatiche e una certa dimestichezza nell’ambito del digitale: oggi l’unico strumento strettamente necessario al lavoro del traduttore è il computer con una buona connessione alla rete.
Lavorare come traduttore online
Oggi il web mette a disposizione di qualunque traduttore una mole mastodontica di informazioni e di strumenti, tra cui ad esempio dizionari online (che vengono aggiornati costantemente e non risentono più dell’obsolescenza dei dizionari cartacei e nemmeno dei loro elevati costi economici) e grandi raccolte di testi in lingua da utilizzare come fonti o riferimenti (a cui era semplicemente impensabile accedere fino a qualche anno fa).
Ne consegue che oggi lavorare come traduttore da casa è non soltanto possibile, ma è anche l’approccio lavorativo più sensato a questo mestiere nell’epoca digitale.
La collaborazione con un’agenzia di traduzione professionale (o più d’una) consente a un traduttore professionista di ottenere un certo numero di incarichi e quindi di avere un flusso di lavoro e di introiti più o meno costante.
Il futuro del lavoro del traduttore
Quello della traduzione è di certo un settore in espansione nell’economia mondiale. L’infittirsi delle relazioni internazionali in ambito economico, diplomatico e commerciale, implica infatti la continua richiesta di traduzioni professionali, così come la circolazione di informazioni accademiche o di opere letterarie rende assolutamente necessaria la traduzione di testi in un enorme numero di combinazioni linguistiche.
Si può dire quindi che lavorare come traduttore significa mettere le proprie conoscenze e le proprie abilità al servizio di un futuro di integrazione e di internazionalizzazione del sapere.
Chi è pronto a raccogliere la sfida?
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